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Laboratorio concludi tu la storia
L’interpretazione di Marco Serravalle di un evento in cui la voce muta delle donne urla il proprio dolore.
La tavola è stata proposta, completa e poi da reinterpretare, ai ragazzi per una conclusione di libera ispirazione e un finale alternativo secondo il loro sentire.
Le interpretazioni proposte selezionate per la fase finale
L'opera "La Pietà" di Ilaria Spagnuolo, selezionata nella prima sessione dell'evento
Video vincitori del concorso La voce muta delle donne
video primo classificato presentato dal Liceo Artistico ISA di San Giovanni in Fiore
MOTIVAZIONE DEL PREMIO
Il primo premio è assegnato agli alunni del Liceo Artistico di San Giovanni in Fiore per aver prodotto un video di alta qualità tecnica e narrativa, empatico e motivante.
Gli effetti visivi, musicali e le inquadrature conferiscono al racconto adeguata profondità emotiva, catturando l’attenzione dello spettatore. La trattazione è fluida e la scelta narrativa della lettera confessionale anonima quale catalizzatore si rivela molto efficace.
Il risultato è capace di suscitare un senso di urgenza e mobilitazione sociale, incoraggiando gli spettatori a riflettere sul proprio ruolo, nel sostenere le vittime e nel promuovere una cultura di rispetto e dignità per tutti.
In sintesi, il video si è distinto per la qualità tecnica, la profondità emotiva della narrazione e la capacità di stimolare una riflessione significativa. Si ritiene pertanto che meriti pienamente il riconoscimento di miglior video.
video secondo classificato presentato dal Polo Tecnico Scientifico Brutium Cosenza 2 A
MOTIVAZIONE DEL PREMIO
Il secondo posto è assegnato al Polo Tecnico Scientifico Brutium LSA che ha saputo affrontare con sensibilità due diverse forme di violenza sulle donne intrecciandone le storie: quella perpetrata dai bulli e quella inflitta dal fidanzato alla propria compagna.
Il cortometraggio ha posto l’accento sulla questione con un messaggio di unione e solidarietà, la collaborazione anche tra “sfortunate” è sicuramente il messaggio empatico che si deve inviare a chi è vessata.
Interessante anche l’interpretazione dell’oppressione con la danza interrotta dall’urlo per poi riprendere come se nulla fosse.
L’approccio multidimensionale ha reso il video coinvolgente.