GIORNATA DELL’AFRICA

GIORNATA DELL’AFRICA

QUALE AFRICA VOGLIAMO?

Parlare dell’Africa è difficile perché spesso si cade in facili pregiudizi e comuni stereotipi pieni di paternalismo e buonismo derivanti da chi pensa che il Continente non abbia una degna storia, né un futuro di riscatto. C’è chi, invece, lo presenta come un mercato vergine dove realizzare profitti che cambierebbero la vita di milioni di persone senza tenere conto delle politiche locali o delle diminuite materie prime.
In occasione della giornata dell’Africa 2024, sabato 25 Maggio a Cosenza, l’Associazione Stella Cometa Odv e la Consulta Intercultura della città di Cosenza hanno organizzato presso l’Aula magna del Polo scolastico di Piazza Cappello, la Giornata dell’Africa. Agenda 2063: Quale Africa vogliamo?
Ibrahima Diop, presidente della Consulta Intercultura ha voluto diffondere un messaggio fondamentale: “l’Africa è un paese che, anche grazie alla presa di coscienza delle nuove generazioni, è destinato a svilupparsi e, soprattutto, ad essere percepito diversamente delle potenze occidentali, che l’hanno sempre reputato un continente senza speranza”. Oggi l’Africa è proiettata verso un processo di rinascita, perché, ad esempio, si stanno rivalutando le scoperte scientifiche degli scienziati africani degli anni Quaranta, fino ad allora ignorate. L’agenda del 2063 ha come obiettivo lo smantellamento dello schema piramidale, in base al quale al vertice vi è l’uomo bianco e in basso l’uomo africano; inoltre, è necessario modernizzare il proprio patrimonio in lingua africana, perché un continente di tali dimensioni non può rimanere “prigioniero” dell’obbligo di parlare le lingue occidentali.
Ha appassionato Jean Marie Sinzinkayo, ingegnere e fondatore di IRCED, che si è soffermato sulla storia del Burundi, teatro per alcuni decenni di guerre civili cruenti e sanguinose. Ha auspicato, per questo paese, la fine della povertà entro il 2060, con la riduzione delle diseguaglianze e della disoccupazione attraverso lo sviluppo di un’agricoltura creatrice di ricchezza che si pone come fine l’unificazione e la riconciliazione del Paese.
Sulla stessa linea Mazi E. Ugwu, che ha auspicato la libertà e l’indipendenza dei paesi africani in guerra, soprattutto del Biafra che ha visto morire, durante i conflitti, quasi nove milioni di persone.
Cosa dire dell’intervento di don Battista Cimino, fondatore e presidente di Stella Cometa, associazione promotrice dell’evento, nonché missionario fidei donum, che ha descritto l’Africa un continente ricco di bellezze naturali, abitato da
persone laboriose con un grande senso di speranza e di riscatto. Durante la sua lunga permanenza ha toccato con mano le piaghe del colonialismo del passato e del presente, la corruzione dilagante, le varie forme di dittatura, la supremazia dell’uomo sulla donna. Di fronte a tanta miseria, il missionario e l’Associazione hanno risposto con la condivisione umana e spirituale della gente locale promuovendo progetti di solidarietà a lungo termine, di pronta assistenza, di educazione alla mondialità e di dialogo interreligioso nonché di volontariato internazionale.
A seguire Gianfranco Sangermano, presidente del MO.CI Cosenza, il quale ha raccontato la sua esperienza africana durante la quale ha osservato il lavoro enorme delle donne che restano i pilastri dell’economia e della famiglia.
Nell’intervento di Nicolò Sivini, direttore di GAO-Cooperazione Internazionale, si è posto l’accento sui progetti realizzati in Tanzania e in Mali mentre Padre Fedele ha parlato della sua presenza nella Repubblica del Congo invitando le comunità alla conoscenza dei problemi e alla loro condivisione.
Nell’intervento del Dott. Saverio Daniele, presidente dei Lions, si è avanzata la proposta di adottare scolari in Gambia ed esposto l’obiettivo di istituire una scuola calcio poiché lo sport rappresenta una possibilità di riscatto sociale per i giovani africani.
Infine, il dott. Kevin Pratticò, Direttore Generale di Opera Don Bonifacio Azione Verde, ha raccontato l’impegno dell’associazione che sta realizzando un’Università.
Ogni guerra ha radici storiche profonde e antichissime, e ognuna di essa può riguardare motivi territoriali, religiosi ed economici. Questa giornata ha invitato alla riflessione e all’impegno concreto, ad andare oltre l’informazione superficiale, ad approfondire tramite fonti certe e veritiere, a considerare gli africani protagonisti della loro vita, a lasciare loro la possibilità e la capacità di scelta e di utilizzo delle risorse umane del Continente.
Graziella Filippelli – Chiara Romei Bugliari
Ass. Stella Cometa Odv